Da secoli ogni giorno, in ogni angolo della Terra, avviene un autentica magia: il duro metallo, grazie all’utilizzo del fuoco, viene ammorbidito, forgiato, modellato, fino a trasformarsi in un oggetto d’arte.

Gli artigiani del ferro sono considerato gli ultimi «poeti del lavoro» esistenti. Ogni giorno, nelle loro botteghe, compiono qualcosa di straordinario eppure di cosi’ semplice, trasformando il metallo robusto per eccellenza in forme prima impensabili, concretizzando idee, dando letteralmente vita a degli oggetti che sarebbe sembrato impossibile poter ricavare a partire da un metallo cosi’ duro e ostile.

In Italia, per quanto riguarda questa concezione “poetica” di lavorazione del ferro , abbiamo una grande tradizione nel Casentino, dove da centinaia di anni operano maestri del ferro battuto: maestro Adamo da Romena era un autentico genio nella lavorazione delle armi e fu citato persino da Dante nella sua Divina commedia. Un documento datato quattordicesimo secolo dimostra come nella zona di Raggiolo esistessero almeno tre fabbriche dove il ferro veniva lavorato.

Nella localita’ di Stia, da ormai trent’anni, ogni biennio viene realizzata una rassegna dedicata proprio alla poesie del ferro battuto: la Biennale Europea d’Arte Fabbrile, occasione d’incontro per gli artigiani, di confronto tra nuove e vecchie tecnologie, di sviluppo di concetti e scambio di idee.

Artigiani del ferro battuto provenienti dal tutto il mondo partecipano alla biennale di Stia, per una rassegna che offre uno sguardo unico sulla tradizione da tutelare e le novita’ da sviluppare nel mondo dell’artigianato del ferro battuto.

Da non dimenticare, infine, i musei italiani dedicati a quest’arte: il Benetton, il C. Rizzarda, il Comprensorio ex Ilva di Follonica, oltre all’Associazione dell’Anello Europeo delle citta’ del ferro.

Lavorare il ferro battuto é sempre stata considerata un arte, e tra le arti questa professione é sempre apparsa : gli stili cambiavano, i secoli passavano, e la lavorazione del ferro battuto restava viva e di moda adeguandosi di volta in volta all architettura e alle decorazioni del suo tempo. In tutte le culture storiche il ferro battuto ha avuto la sua presenza e la sua importanza.

Forgiare il ferro é un mestiere antico almeno quanto l’uomo. E piu’ si scoprivano le caratteristiche di duttilita’ di questo materiale, anche grazie al progredire delle tecniche di lavorazione, del piu’ se ne apprezzava e se ne richiedeva l’utilizzo.

Prima forgiato solo con l’utilizzo di un martello, poi lavorato piu’ comodamente e al tempo stesso liberamente nelle fucine, il ferro battuto non ha mai conosciuto un periodo di magra.

Che provenga dalle botteghe del singolo artigiano o dalle industrie metallurgiche, il ferro battuto ha decorato le case, le ville, i castelli degli uomini da ché la memoria storica ci permetta di ricordare.

Artigiani del ferro battuto si diventa per scelta di vita : una scelta artistica, umana, che richiede tanta applicazione e tanta gavetta. Artigiani del ferro battuto diventano gli studenti dei licei d’arte, delle accademie, o i figli stessi dei fabbri che decidono di tramandarsi questo affascinante e secolare lavoro. Artigiani del ferro battuto diventano coloro che subiscono il fascino del mestiere di bottega e dei mestieri manuali in genere.

Artigiani del ferro battuto, infine, lo si diventa quando si ha ambizione di distinguersi, poiché ogni pezzo forgiato a partire dal ferro é pressoché unico.

Il ferro é stato uno dei primi elementi ad essere utilizzati e lavorati dall’uomo, fin dalla notte dei tempi. Già all’epoca degli etruschi si usava lavorare questo materiale in forni a legna. Ma fu soltanto nel medioevo che si iniziò, con l’invenzione delle fucine, a padroneggiare davvero la lavorazione del ferro.

Durante la più recente rivoluzione industriale, poi, con l’apparizione degli altiforni , fu tutta la metallurgia che ebbe una spinta enorme, e il ferro divenne sempre e sempre più popolare: fino al raggiungimento dell’apice anche artistico di questo materiale nell’epoca liberty.

Per secoli, il ferro battuto é stato considerato un materiale perfetto per i differenti elementi decorativi della casa. Alcuni lo amano per l’eleganza del metallo in sé, altri per la semplicità. Il ferro battuto può essere estremamente polivalente, ed é questa con tutta probabilità la ragione della sua grande popolarità.

Il ferro battuto è stato il primo tipo di acciaio ad essere scoperto; probabilmente come sottoprodotto casuale del rame. Veniva prodotto mettendo del minerale di ferro su un letto di carbone. Poi si sigillava il forno e si soffiava dentro aria utilizzando un mantice. Dopo alcune ore, il processo aveva termine e il forno andava distrutto per poter ottenere una spugna di ferro, chiamata anche blumo, che veniva poi battuta per eliminare le scorie (da qui probabilmente la definizione di ferro battuto).

Si può intendere, col termine ferro battuto, anche il singolo soggetto in ferro, di solito un asta tonda, quadrata o rettangolare, forgiata a caldo e poi lavorata su un incudine con un martello. Dall’asta in questione é poi possibile produrre qualunque tipo di oggetto: lance, foglie, rami d’albero, rose; i cancelli e le testiere di letto sono i principali elementi costruiti in ferro battuto.

Essendo impossibile temprare un acciaio con così basso contenuto di carbonio come di fatto é il ferro battuto, é al contrario facilissimo mallearlo e quindi lavorarlo fino a donargli la forma che si desidera.

L’arredamento in ferro battuto è anche per questo motive una scelta ideale, sia per decorare l’esterno che l’interno. E’ un arredamento che si adatta ad ogni stile, e, cosa non certo di minore importanza, é durevole nel tempo e (per l’arredamento esterno) resistenze alle intemperie.

Lavorare il ferro battuto richiede maestria, impegno, attenzione ai minimi dettagli. E’ un lavoro di artigianato certosino, un’arte che viene esercitata con incredibile passione e che si affina tramite anni di esperienza. Gli artigiani del ferro battuto sono tra gli ultimi, autentici rappresentanti di un mestiere che risiede completamente nell’abilita’ manuale del lavoratore.

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