Il mio primo incontro con Angelo Mugnaini è perso in un “tempo non tempo”, dimensione che accomuna quegli uomini che vivono nella e per la Natura. L’opera di Angelo si nutre di tutto ciò che trabocca dal vaso di Pandora ricco di doni del mondo di Flora ma in particolare di Fauna e del cosmo marino. Di Angelo apprezzo tutto, non solo la sua arte incomparabile ma in particolare la sua attenzione, quel suo saper ascoltare per poi fare proprio ed elaborare il significato delle cose e riuscire a risolvere problematiche che solo con un mestiere come il suo, a livello rinascimentale può riuscire a realizzare.
In lui convivono due uomini che esistono in dimensioni diverse, quello della grevità, della ponderosità del metallo e quello della levità e della leggerezza come il battito d’ali di una farfalla o una foglia portata via dal vento; una sorta di alchimia che trasmuta la materia rendendola eterea.

 

Architetto Tiziano Lera